La sana alimentazione

I principi di una sana alimentazione in età pediatrica

La salute è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente come l’assenza di malattia o infermità”. Per essere in buona salute dobbiamo curare il corpo, la mente e le relazioni sociali, prestando attenzione allo stile di vita e all’ambiente in cui viviamo. Molte scelte personali influenzano la salute, come ad esempio il modo di mangiare, di affrontare gli impegni quotidiani e di rapportarsi con gli altri. Le abitudini alimentari si instaurano molto presto nella vita dell’individuo, pertanto l’educazione alimentare nelle scuole rappresenta un’azione di protezione della salute ed una strategia vincente. 

Alla base di una vita in salute c’è un’alimentazione varia ed equilibrata; un regime alimentare non corretto, infatti, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche.

Sempre secondo l’OMS, circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbe essere evitato grazie ad un corretto stile di vita, che comprende una dieta varia ed equilibrata e una costante attività fisica. 

In questo contesto è utile legger i dati forniti da OKkio alla SALUTE, che è un sistema di sorveglianza sul sovrappeso e l’obesità e i fattori di rischio correlati nei bambini delle scuole primarie (6-10 anni). Obiettivo principale è descrivere la variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo dello stato ponderale, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica svolta dai bambini e delle attività scolastiche favorenti la sana nutrizione e l’esercizio fisico, al fine di orientare la realizzazione di iniziative utili ed efficaci per il miglioramento delle condizioni di vita e di salute dei bambini delle scuole primarie.

 

Il quadro nazionale che emerge nel 2019, anno di ultima pubblicazione, mette in evidenza che i bambini in sovrappeso sono il 20,4% e gli obesi il 9,4% (valori soglia dell'International Obesity Task Force, IOTF); i maschi hanno valori di obesità leggermente superiori alle femmine (maschi obesi 9,9% vs femmine obese 8,8%). Si evidenzia un chiaro trend geografico che vede le Regioni del Sud avere valori più elevati di eccesso ponderale in entrambi i generi. Prevalenze di obesità più elevate si osservano anche in famiglie in condizione socioeconomica più svantaggiata e tra i bambini che sono stati allattati al seno per meno di 1 mese o mai.

Inoltre, l'abitudine a non consumare la prima colazione (8,7%) o a consumarla in maniera inadeguata (35,6%) persiste negli anni, così come la fruizione di una merenda abbondante di metà mattina (55,2%). Il consumo non quotidiano di frutta e/o verdura dei bambini, secondo quanto dichiarato dai genitori, rimane elevato (24,3%); diminuisce, invece, l'assunzione giornaliera di bevande zuccherate e/o gassate (25,4%). I legumi sono consumati dal 38,4% dei bambini meno di una volta a settimana mentre il 48,3% e il 9,4% consuma rispettivamente snack dolci e salati più di 3 giorni a settimana.

Cosa si intende col termine dieta?

Questi dati fanno emergere che la dieta spesso non è corretta; ma cosa si intende col termine dieta? Siamo spesso abituati ad associare questa parola all’accezione “dieta dimagrante” rivolta, quindi, alle persone in sovrappeso o obese, oppure si pensa alla dieta solo in caso di patologie legate all’alimentazione.. In realtà, il termine dieta deriva dal greco δίαιτα, dìaita, e significa «abitudine, modo di vivere», da cui il latino dieta, per cui viene associato all’abitudine alimentare. La dieta, quindi, non ha un significato di privazione, ma rappresenta l’insieme degli alimenti che assumiamo per soddisfare il nostro fabbisogno. La dieta varia durante le diverse fasi della vita (gravidanza, allattamento, infanzia, adolescenza e terza età). Dagli alimenti l’organismo umano ricava tutte le sostanze che gli servono per svolgere le attività quotidiane. In particolare, il cibo ingerito viene scisso nella bocca attraverso la masticazione e digerito parzialmente nello stomaco e completamente nell’intestino. Questi processi permettono di poter assimilare delle sostanze definite nutrienti.

I nutrienti più importanti sono i carboidrati, le proteine e i grassi che sono utilizzati dalle cellule del nostro organismo per essere bruciati e ricavare l’energia necessaria a svolgere tutte le attività vitali come respirare, mantenere costante la temperatura corporea, studiare, praticare l’attività fisica. L’energia di cui necessita l’organismo viene definita: fabbisogno energetico.

Il fabbisogno energetico è variabile in base all’età, al peso, al lavoro e ad altre caratteristiche individuali. L’energia rilasciata varia a seconda dei nutrienti e viene definita caloria.

Nessun alimento in natura contiene da solo tutte le sostanze nutritive indispensabili, per questo risulta fondamentale variare la dieta il più possibile. In generale gli alimenti sono stati divisi in 7 gruppi, ognuno dei quali contiene determinati principi nutritivi; tutti e 7 i gruppi insieme li contengono tutti.

Il ruolo chiave dell'Acqua

Il fabbisogno energetico giornaliero varia da individuo a individuo e viene soddisfatto nell’arco della giornata in proporzione variabile a seconda del pasto. La colazione, il pranzo e la cena rappresentano i pasti principali in termini di importanza e, quindi, di percentuale di ripartizione delle calorie; vanno poi considerati 2 spuntini, 1 a metà mattina e 1 a metà pomeriggio. Ruolo chiave nella dieta è svolto dall’acqua, che deve essere assunta regolarmente. L’acqua è il maggior componente di tutti gli organismi viventi. Costituisce l’80% del peso di un bambino e il 70% di quello dell’adulto e scende al 60% nell’anziano. Nel corpo umano la maggior parte dell’acqua si trova all’interno delle cellule (67%). Ogni giorno perdiamo un gran quantitativo di acqua che abbiamo necessità di reintrodurre attraverso i cibi e i liquidi. Svolge tante funzioni: presiede alla regolazione della temperatura corporea, allo svolgimento di tutte le reazioni metaboliche cellulari, allo scioglimento e alla diffusione dei gas, al trasposto di sostanze come gli ormoni e i nutrienti e all’eliminazione dei prodotti di rifiuto. Generalmente si consiglia di berne due litri al giorno, anche se il reale fabbisogno può variare in relazione al sesso ed all’attività fisica e alla temperatura esterna.

La Dieta Mediterranea

Tra i modelli di dieta sana ed equilibrata, che ben riassume tutti i principi volti all’instaurarsi e al mantenimento del buono stato di salute, c’è sicuramente quello della Dieta Mediterranea, che riassume tutti i principi di sana ed equilibrata alimentazione, ed inserita nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità (UNESCO) il 6 Novembre 2010.

In questo contesto la ristorazione scolastica ricopre un ruolo di primaria importanza; la proposta alimentare deve essere varia e equilibrata e le preparazioni culinarie devono essere strutturate in maniera tale da assicurare un’ottimale qualità sensoriale, ciò anche al fine di facilitare un adeguato introito alimentare e ridurre gli sprechi.

Il momento pasto è un momento di educazione alimentare; il pasto a scuola rappresenta una parte importante della giornata alimentare dei bambini e dei ragazzi e garantisce circa il 35% del fabbisogno giornaliero degli apporti consigliati dai LARN. Il servizio di ristorazione scolastica ha il compito di offrire, in porzioni differenti in relazione all’effettiva età del commensale, piatti con cereali, legumi, carne, pesce, verdure e frutta diversificati nei giorni e nelle stagioni.

Inoltre, il pasto scolastico ha il compito di incentivare il consumo di ortaggi (verdura), meglio se freschi, proponendoli sia come contorno, sia come ingredienti all’interno di primi e secondi piatti, crudi e/o da sgranocchiare come “entrée” o tra le due portate principali; incentivare il consumo di legumi, in particolare come parte di un piatto unico; incentivare il consumo di frutta fresca, anche come snack a merenda (mattutina e pomeridiana).

Di seguito si portano le tabelle relative ai valori di energia e nutrienti e le frequenze di consumo dei principali alimenti nel pasto scolastico settimanale.

 

 

Parametri
nutrizionali
per pasto
scolastico
Nido
6-12 mesi
Nido
12-24 mesi
Nido
24-36 mesi
Materna
3-6 anni
Primaria
6-11 anni
Secondaria
11-13anni
Energia (kcal/die)   658 960 1213 1454 1917 2468
Energia (kcal) 30% 197          
35% 230 366 425 509 671 864
Proteine (g) 10% 4,9 8,4 10,6      
15%       19 25 32
Grassi (g) 40% 8,7          
35%   13 16      
30%       17 22 29
di cui saturi <10% <2,2 <3,7 <4,7 <6 <7 <10
Carboidrati (g) 50%            
55%   46,2 58,4 70 92 119
di cui zuccheri <10% <4,9 <8,4 <10,6 <13 <17 <22
Fibra (g) 8,4 g/1000 kcal 1,6 2,8 2,6 6 8 10

 

Fonte: Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica- Ministero della Salute 2020

 

Frequenze di consumo di alimenti e gruppi di alimenti riferiti al pranzo nell'arco della settimana scolastica.

Alimento / gruppo di alimenti Frequenza di consumo
Frutta e vegetali Una porzione di frutta e una di vegetali tutti i giorni
Cereali (pasta, riso, orzo, mais...) Una porzione tutti i giorni
Pane Una porzione tutti i giorni
Legumi (anche come piatto unico se associati a cereali) 1-2 volte a settimana
Patate 0-1 volta a settimana
Carni 1-2 volte a settimana
Pesce 1-2 volte a settimana
Uova 1 uovo a settimana
Formaggi 1 volta a settimana
Salumi 2 volte al mese
Piatto unico (ad esempio pizza, lasagne, ecc.) 1 volta a settimana

 

Fonte: LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALE PER LA RISTORAZIONE SCOLASTICA, Conferenza Unificata Provvedimento 29 aprile 2010 Intesa, ai sensi dell’art.8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n.131, G.U. n. 134 del 11-6-2010

 

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